sabato 9 ottobre 2010

Suikoden V




Un gdr giappo con una valanga di personaggi!
La vita di questa saga è stata dura. Ispiratasi ad un’antica leggenda cinese, ha dovuto affrontare la fama della straconosciuto Final Fantasy, al quale però si discosta per diverse dinamiche. Inoltre il quinto capitolo deve rifarsi dal precedente che non è stato troppo bene accolto..E si riscatta benissimo!
La storia parte da Falena, un regno pacifico e matriarcale. La regina Arshtat infatti governa piuttosto bene, ma ultimamente ha sempre più scatti di rabbia, dovuti alla potente runa legata ai poteri del sole che porta sulla fronte. Il protagonista, suo figlio(il cui nome verrà deciso dal giocatore e che chiamerò d’ora in poi Principe) è appena tornato dopo una ricognizione sullo stato del villaggio di Lordlake, che versa in condizioni disastrose. I suoi abitanti si sono infatti ribellati alla regina, e questa li han puniti prosciugando il loro lago con i poteri della runa e facendo costruire una diga che impedisca loro di ricevere altra acqua. Il Principe vorrebbe rendersi utile ma non ha comunque potere politico visto che tra breve governerà sua sorella, Lymseia, il cui sposo verrà deciso nei Giochi Sacri, un torneo in cui si sfideranno i nobili e il cui vincitore diverrà appunto Cavaliere della Regina.. Ma alcuni aristocratici stanno tramando nell’ombra, ed il Principe dovrà far uso di tutto il suo coraggio e radunare un’ intero esercito per trionfare…
La storia è piuttosto lunga e si snoda molto in strategie politiche e militari, intrighi, tradimenti, ecc…Il protagonista stesso non è il solito “prescelto” chiamato a salvare l’umanità, ma un normalissimo principe. Questi inoltre non parla, se non quando si presentano due possibili frasi (una “buona” e l’altra un po’ meno) da dire, e che spesso influenzano la trama.
Suikoden V è un gioco di ruolo classico. Si affrontano incontri casuali, si esplorano città e villaggi, si incontra gente, ecc.. E’ comunque sia un gioco vasto , vastissimo. Gli ambienti sono enormi..in alcuni casi troppo enormi, e comprendono anche spazi inutili (stanze in cui non c’è assolutamente nulla!). La visuale è dall’alto, e non si sposta praticamente mai, al contrario del precedente Suikoden; inoltre i personaggi secondari rimangono perennemente immobili, e a volte sembra di muoversi in un plastico ben allestito.
I dialoghi sono ben fatti e impreziositi da una immagine del volto di colui che parla, la cui espressione varia a seconda dell’umore. Segnalo però che questi discorsi, all’inizio del gioco, sono veramente troppi e ridondanti! Inoltre, la traduzione in italiano lascia un po’ desiderare (a volte non c’è alcuna distinzione tra maschile e femminile) e secondo alcuni il doppiaggio non è il massimo.
I combattimenti casuali sono appunto, classici, non distaccandosi troppo dalle solite cose. Si possono mandare in campo ben sei personaggi(più altri di supporto), in formazioni diverse. Sì può attaccare normalmente, oppure consumare i poteri delle rune, che danno la possibilità di utilizzare delle abilità naturali( la runa dell’acqua, ad esempio, è legata alle arti curative), ma queste abilità, al contrario di altri giochi di ruolo, sono di un numero limitato che non si può recuperare con oggetti. Alcuni personaggi possono unirsi per attacchi cooperativi, che ripropongono però sempre le stesse sequenze animate . I mostri sono piuttosto strani e vari (se ne schierano fino a sei nel campo di battaglia ) ma se vengono colpiti hanno movente farraginose, da manichini. A volte inoltre questi incontri casuali sono fin troppo frequenti, e questo può far innervosire chi si ritrova nei dungeon (anch’essi vasti) e non sa come uscirne.
L’innovazione si riscontra in altri tipi di battaglie: la guerra e il duello. La guerra prevede di schierare strategicamente le proprie unità , fanteria, cavalleria e arcieri, sia in terra che in acqua, badando bene però ai punti di forza e di debolezza dell’avversario( i cavalli sono deboli rispetto agli arcieri, che perdono contro i fanti che soccombono ai cavalli). A seconda del livello di perdite e del tempo impiegato si guadagna denaro; attenzione però che alcuni personaggi inviati in battaglia se sconfitti possono morire..definitivamente.
Il duello prevede invece di rispondere adeguatamente alle mosse dell’avversario; similmente alla “carta, forbici , sasso”, l’attacco normale perde contro l’attacco speciale , che è respinto dalla difesa che crolla all’attacco normale, e così via.
Il vero moto del gioco, che contraddistingue poi la saga di Suikoden, è la ricerca dei personaggi per il proprio esercito: possono arrivare fino a 108! Possiedono tutti un proprio carattere ben impostato, e alcuni di loro sono provvisti di abilità particolari che permettono di assoldare altri

alleati, oppure possono aiutare ad abbellire il proprio quartier generale. Ad un certo punto del gioco si otterrà infatti un castello, che avrà funzioni aggiuntive (un fattoria, una sauna, ecc) se recluterete i personaggi adeguati..
Le musiche sono ispirate, spesso emozionanti(anche se personalmente preferisco il caro vecchio Uematsu) e adatte alle situazioni proposte. La grafica è piuttosto buona( tranne per gli interni, spesso un po’ troppo anonimi) e con uno stile colorato da manga. I filmati in computer grafica sono pochi e non troppo diversi dalla grafica di gioco.
Consiglio quindi Suikoden agli amanti dei giochi di ruolo giapponesi che conoscono solo le Fantasie
Finali e cercano un eroe meno “sovrannaturale”.




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