sabato 9 ottobre 2010

Beyond Good and Evil



Quando la distinzione fra bene e male diviene fumosa…

Questo gioco è il capolavoro di Micheal Ancel, che , per chi non lo sapesse, è l’ideatore dello “snodato” Rayman, e degli psicopatici coniglietti Rabbids; la vicenda però non ha nulla a che vedere con questi personaggi.
Ci troviamo su Hyllis, un pianeta in cui diverse razze aliene, antropomorfe e non, coesistono pacificamente.. almeno finché non si presentano gli inquietanti Doomz. Questi alieni rappresentano una minaccia perché non fanno altro che organizzare rapimenti; il governo ha quindi istituito delle squadre speciali, dette “Alfa” per arginare la minaccia. La vicenda parte quindi da Jade, una reporter ventenne che gestisce assieme allo “zio” Pei’j (un maiale parlante antropomorfo) un orfanotrofio abitato dai piccoli a cui appunto sono stati rapiti i genitori. Dopo aver subito un attacco dai suddetti DoomZ la ragazza viene contattata da un’organizzazione segreta che la incarica di fare delle ricerche su queste fantomatiche squadre Alfa.. Jade scoprirà più cose di quante non volesse…

Il gioco propone diverse fasi, a seconda della situazione in cui ci si trova. Nelle esplorazioni, ad esempio, la ragazza potrà saltare, arrampicarsi e combattere i nemici con il suo bastone, il Dai:jo Spesso sarà affiancata da un compagno (Pei’j, e più avanti, Doppia H), con cui collaborare per avanzare nello scenario, o per abbattere dei nemici particolarmente difficili..ma non solo. In alcuni luoghi sarà opportuno muoversi cautamente, per evitare di venire scoperti dai nemici, e da esplorazione si passerà a stealth. Si presenteranno altre sessioni, come le corse dei veicoli, utili anche per guadagnare perle (una delle valute del gioco), necessarie per il proseguimento della storia. Per procurarsi altro denaro sarà anche importante la ricerca di particolari animali: Jade infatti lavora come copertura per una rivista di fauna esotica, e fotografando un soggetto interessante la foto verrà spedita alla rivista che invierà soldi alla ragazza…E scattare foto rivestirà anche altre utilità, che scoprirete solo giocando..

Alcune di queste attività risulteranno forse ripetitive, ma Beyond Good end Evil ha la capacità di farvi appassionare alla storia, grazie a delle sequenze narrative ben realizzate (doppiate benissimo in italiano) e la presenza di innumerevoli personaggi secondari ottimamente caratterizzati. Anche le cittadine e i locali saranno difficili da dimenticare; segnalo, fra tutti, il Bar Akuda e il Garage Mammago.. Il gioco ha anche una sua originalissima colonna sonora che rimane facilmente in testa(anche se forse rimane sotto tono nelle sessioni stealth..).. Insomma, personalmente lo approvo, come originalità è superiore a molti titoli apparsi in quel periodo.

Forse alcune sessioni si ripetono con troppa frequenza, e la grafica non sarà ultra dettagliata, ma questi difetti vengono dimenticati in fretta..A voi.

TOMBI!


Che bello andare in giro a caccia di maiali malvagi!

Questo è un gioco atipico per molti punti di vista. Uscito nel ‘98 per la Woopee Camp(che realizzò unicamente questo titolo e il suo seguito) è uno dei primi giochi per la Playstation 1 che abbia mai provato. Il titolo originale giapponese è Tomba, che è stato cambiato appunto in Tombi..e meno male! Quest’avventura infatti non ha nulla di lugubre!
La vicenda parte con un filmato introduttivo, un cartone animato realizzato molto bene, che ci introduce il protagonista, un selvaggio ragazzino dai capelli rosa di nome Tombi, appunto..Si mette a combattere contro dei maiali che gli rubano il bracciale che aveva al polso, l’unico ricordo rimastogli del defunto nonno(è simile a Goku, in effetti!). Per ritrovarlo dovrà viaggiare per tutto uno strano e coloratissimo mondo, alla ricerca dei sette maiali malvagi che lo hanno riempito di mostri..
L’avventura si presenta come un comune platform a due dimensioni: l’agile protagonista è infatti capace di saltare, arrampicarsi, ecc..e se viene colpito da un nemico o si fa male, perde una tacca dalla barra della vita..Si possono colpire i nemici colpendoli con le armi, ma per finire gli avversari occorre saltargli addosso: Tombi a quel punto afferrerà lo sventurato lanciandolo lontano!
Al platform però si aggiungono molti elementi dei giochi di ruolo, dato che per proseguire l’avventura sarà necessario superare numerose missioni e visitare molti luoghi, e inoltre il protagonista ha un’ inventario con un sacco di oggetti che può utilizzare o equipaggiare; sconfiggendo i mostri inoltre Tombi acquisirà esperienza divenendo più forte.
Giocando si presentano spesso situazioni al limite del demenziale e personaggi fuori dal comune, nello spirito degli anime giapponesi; la grafica però a volte è piuttosto spartana.. Le missioni da eseguire sono molte e a volte risulta difficile riuscire a capire cosa bisogna fare(personalmente, io il gioco non sono ancora riuscita a finirlo perché non so dove devo andare), e questo può mandare fuori strada. Le musiche infine sono piuttosto carine e molto semplici.

Final Fantasy IX


Finalmente la fine per le fantasie finali sulla fantastica PlayOne!
Il nono capitolo fu l’ultimo ad essere presentato per la “scatola grigia”, la prima playstation.. Ebbe una sfiga enorme, fu quasi ignorato uscendo infatti dopo un buon capitolo come l’ottavo e poco prima del decimo capitolo, e dopo il tracollo finanziario del film della saga dall’omonimo titolo …
Inoltre si discosta dagli episodi pubblicati per la Play, ambientati in un futuro alternativo, e ritorna alle origini dei primi sei capitoli, cioè ad un medioevo con tracce di fantascienza..
Ma non divaghiamo…
Il regno di Alexandria è in fermento per i preparativi del sedicesimo compleanno della bella principessa Garnet. Per festeggiare l’evento viene organizzato uno spettacolo teatrale, preparato però dai Tantarus, una banda di ladri che ha intenzione di rapire la ragazza durante l’esibizione! Il caso vuole però che anche Garnet voglia scappare dal palazzo, e si unisce al bandito nonchè protagonista che voleva rapirla, il sedicenne Gidan Tribal… La regina Brahne, madre della ragazza, non è affatto felice di questi avvenimenti e per poco non fa distruggere l’areonave su cui viaggiano i tantarus: il gruppo però riesce rocambolescamente a fuggire e a loro si uniscono Vivi, un maghetto nero che sembra non avere un volto, e Adalberto Steiner, il fedele cavaliere a servizio della principessa.. Ma la regina Brahne sembra essere invischiata nelle invasioni di alcune cittadine.. I protagonisti si ritroveranno in un’avventura più grande di loro, dal quale dipenderà addirittura la salvezza del mondo!
La saga torna quindi alle origini: un medioevo magico e fantasy, in cui le città sono abitate anche da animali antropomorfi e nel cielo si librano le areonavi, gigantesche navi volanti… Ed è tutto totalmente diverso dal precedente capitolo, in cui ragazzi normalissimi in un’epoca “moderna” dovevano affrontare una strega.. Ma non solo: il sistema di battaglia torna a quattro personaggi invece che tre, e quello di crescita dei protagonisti è molto più semplice perché si acquisiscono abilità equipaggiando gli oggetti adatti; inoltre si ritorna al sistema delle classi per cui ogni personaggio ha caratteristiche fisse(mago nero, maga bianca, guerriero, ladro, ecc…)
Il gioco fa tantissimi omaggi ai vecchi capitoli, insomma, e i protagonisti non sono più proporzionati bensì super-deformed; uno stile simile potrebbe far storcere il naso per chi lo può ritenere infantile, ma non è proprio così. La trama a tratti è un po’ sconclusionata ma fa riferimento a domande molto profonde sul senso dell’esistenza, e –a tratti- è poetica. Rispetto al precedente capitolo però si parla meno dell’amore e più dell’amicizia. Però i protagonisti sono più caratterizzati caratterialmente, anche se comunque molto assurdi; l’antagonista infine è un po’ giù di tono rispetto ai terribili Sephiroth e Kefka.
La grafica è buona, molto buona, sia per gli ambienti, decisamente ispirati e colorati, sia per i filmati in computer grafica, davvero fantastici; ancora adesso non sfigurano rispetto a titoli recenti!
Veniamo alla musica. Ancora una volta Nobuo Uematsu ha fatto centro: anche se alcuni brani sono molto simili tra loro il risultato finale è gradevolissimo sotto ogni punto di vista, e l’ispirazione “medievale” risulta affascinate per ogni orecchio..
Infine la relativa semplicità e la longevità non eccessiva lo rendono adatto a qualunque pubblico.

Suikoden V: Il Manga



Il manga segue piuttosto fedelmente le vicende del regno di Falena. Il principe inoltre ha un nome, Ardil, e rispetto al gioco parla e ha una personalità piuttosto definita(l’autore gli ha fatto spesso pronunciare le risposte “buone”). Il tratto è molto pulito e preciso, soprattutto per quanto riguarda i dettagliatissimi costumi di ogni personaggio. E’ un opera destinata soprattutto a coloro che hanno apprezzato particolarmente il videogioco da cui è tratto; ai neofiti (magari abituati a personaggi molto carismatici e situazioni incredibili già dalle prime pagine) potrà risultare noioso lo svolgersi delle vicende. Nel primo volume infatti(come all’inizio del gioco) vengono praticamente presentati solo i protagonisti e non accade nulla di troppo incisivo. L’autore inserisce inoltre molti camei ( personaggi famosi del gioco) che solo un appassionato potrà riconoscere. Altre cose che mi ha fatto storcere il naso sono i baloon, di cui spesso non si comprende il proprietario, le copertine con colori troppo discordanti e non sempre appetibili, e gli “extra”: scenette relative a situazioni che si verranno a presentare molto più avanti rispetto alle vicende narrate, che rappresentano spoiler per chi non conosce nulla del gioco. Non esiste infine un indice che magari spezzi la storia in capitoli, una presentazione buona dei personaggi e della storia, e nemmeno è indicato il mese in cui il volume è stato pubblicato. Personalmente ho acquistato solo i primi due volumi..in teoria dovrebbero essere in tutto quattro, ma il numero penso si riferisca solo ad una fase della storia, perché alla fine del quarto volume il meglio deve ancora cominciare! Considerato che un volume costa quasi 6 euro consiglierei di valutare bene l’acquisto, perché se (ed è probabile) le uscite fossero più di quattro l’acquisto di tutte comporterebbe una bella sommetta…Comunque, sfogliare non guasta.

Suikoden V




Un gdr giappo con una valanga di personaggi!
La vita di questa saga è stata dura. Ispiratasi ad un’antica leggenda cinese, ha dovuto affrontare la fama della straconosciuto Final Fantasy, al quale però si discosta per diverse dinamiche. Inoltre il quinto capitolo deve rifarsi dal precedente che non è stato troppo bene accolto..E si riscatta benissimo!
La storia parte da Falena, un regno pacifico e matriarcale. La regina Arshtat infatti governa piuttosto bene, ma ultimamente ha sempre più scatti di rabbia, dovuti alla potente runa legata ai poteri del sole che porta sulla fronte. Il protagonista, suo figlio(il cui nome verrà deciso dal giocatore e che chiamerò d’ora in poi Principe) è appena tornato dopo una ricognizione sullo stato del villaggio di Lordlake, che versa in condizioni disastrose. I suoi abitanti si sono infatti ribellati alla regina, e questa li han puniti prosciugando il loro lago con i poteri della runa e facendo costruire una diga che impedisca loro di ricevere altra acqua. Il Principe vorrebbe rendersi utile ma non ha comunque potere politico visto che tra breve governerà sua sorella, Lymseia, il cui sposo verrà deciso nei Giochi Sacri, un torneo in cui si sfideranno i nobili e il cui vincitore diverrà appunto Cavaliere della Regina.. Ma alcuni aristocratici stanno tramando nell’ombra, ed il Principe dovrà far uso di tutto il suo coraggio e radunare un’ intero esercito per trionfare…
La storia è piuttosto lunga e si snoda molto in strategie politiche e militari, intrighi, tradimenti, ecc…Il protagonista stesso non è il solito “prescelto” chiamato a salvare l’umanità, ma un normalissimo principe. Questi inoltre non parla, se non quando si presentano due possibili frasi (una “buona” e l’altra un po’ meno) da dire, e che spesso influenzano la trama.
Suikoden V è un gioco di ruolo classico. Si affrontano incontri casuali, si esplorano città e villaggi, si incontra gente, ecc.. E’ comunque sia un gioco vasto , vastissimo. Gli ambienti sono enormi..in alcuni casi troppo enormi, e comprendono anche spazi inutili (stanze in cui non c’è assolutamente nulla!). La visuale è dall’alto, e non si sposta praticamente mai, al contrario del precedente Suikoden; inoltre i personaggi secondari rimangono perennemente immobili, e a volte sembra di muoversi in un plastico ben allestito.
I dialoghi sono ben fatti e impreziositi da una immagine del volto di colui che parla, la cui espressione varia a seconda dell’umore. Segnalo però che questi discorsi, all’inizio del gioco, sono veramente troppi e ridondanti! Inoltre, la traduzione in italiano lascia un po’ desiderare (a volte non c’è alcuna distinzione tra maschile e femminile) e secondo alcuni il doppiaggio non è il massimo.
I combattimenti casuali sono appunto, classici, non distaccandosi troppo dalle solite cose. Si possono mandare in campo ben sei personaggi(più altri di supporto), in formazioni diverse. Sì può attaccare normalmente, oppure consumare i poteri delle rune, che danno la possibilità di utilizzare delle abilità naturali( la runa dell’acqua, ad esempio, è legata alle arti curative), ma queste abilità, al contrario di altri giochi di ruolo, sono di un numero limitato che non si può recuperare con oggetti. Alcuni personaggi possono unirsi per attacchi cooperativi, che ripropongono però sempre le stesse sequenze animate . I mostri sono piuttosto strani e vari (se ne schierano fino a sei nel campo di battaglia ) ma se vengono colpiti hanno movente farraginose, da manichini. A volte inoltre questi incontri casuali sono fin troppo frequenti, e questo può far innervosire chi si ritrova nei dungeon (anch’essi vasti) e non sa come uscirne.
L’innovazione si riscontra in altri tipi di battaglie: la guerra e il duello. La guerra prevede di schierare strategicamente le proprie unità , fanteria, cavalleria e arcieri, sia in terra che in acqua, badando bene però ai punti di forza e di debolezza dell’avversario( i cavalli sono deboli rispetto agli arcieri, che perdono contro i fanti che soccombono ai cavalli). A seconda del livello di perdite e del tempo impiegato si guadagna denaro; attenzione però che alcuni personaggi inviati in battaglia se sconfitti possono morire..definitivamente.
Il duello prevede invece di rispondere adeguatamente alle mosse dell’avversario; similmente alla “carta, forbici , sasso”, l’attacco normale perde contro l’attacco speciale , che è respinto dalla difesa che crolla all’attacco normale, e così via.
Il vero moto del gioco, che contraddistingue poi la saga di Suikoden, è la ricerca dei personaggi per il proprio esercito: possono arrivare fino a 108! Possiedono tutti un proprio carattere ben impostato, e alcuni di loro sono provvisti di abilità particolari che permettono di assoldare altri

alleati, oppure possono aiutare ad abbellire il proprio quartier generale. Ad un certo punto del gioco si otterrà infatti un castello, che avrà funzioni aggiuntive (un fattoria, una sauna, ecc) se recluterete i personaggi adeguati..
Le musiche sono ispirate, spesso emozionanti(anche se personalmente preferisco il caro vecchio Uematsu) e adatte alle situazioni proposte. La grafica è piuttosto buona( tranne per gli interni, spesso un po’ troppo anonimi) e con uno stile colorato da manga. I filmati in computer grafica sono pochi e non troppo diversi dalla grafica di gioco.
Consiglio quindi Suikoden agli amanti dei giochi di ruolo giapponesi che conoscono solo le Fantasie
Finali e cercano un eroe meno “sovrannaturale”.




Nocturnal Illusion

L’unica illusione è la parvenza di trama!



I protagonisti di queste avventure grafiche giapponesi sono strani. Raramente li si vede in volto, e se dichiarano di essere sfortunati in amore costantemente hanno la prova del contrario. Inoltre, in qualunque ambiente si trovino stranamente c’è la quasi mancanza totale di personaggi maschili!
La stessa cosa accade, appunto, al protagonista di questa vecchia storia..Lui, Shinichi qualcosa, studente di legge, passa un periodo di pausa nelle campagne per riflettere del suo futuro, e viene colto da una feroce tempesta che lo lascia in balia degli eventi, e più morto che vivo. Viene trovato da una misteriosa donna dai capelli scuri, che lo riscalda con un metodo piuttosto inusuale, salvandolo..
Il giovane si risveglia quindi in un’enorme villa, dalla quale non è possibile uscire e dove sono presenti altre persone, (appunto, per il 90 per cento appartenenti al gentil sesso) che come lui non riescono a tornare da dove provenivano. Il ragazzo cerca quindi di conoscere meglio i misteri della villa, e ancora di più le misteriose fanciulle.. Essendo questo un Hentai, potrete certo immaginare come vorrà conoscerle!
L’avventura è puramente grafico-testuale, gli spostamenti da una parte all’altra della villa avvengono cliccando col mouse sulla mappa. Non propone alcun livello di sfida, poiché basta girovagare un po’ o parlare con qualcuno per proseguire la storia..
Nel menù a sinistra le opzioni sono :Parla e Osserva(Look e Talk) e Muoviti, ma aumentano quando il protagonista diventa intimo con le ragazze, (lascio immaginare come..)
Poiché la storia si mostra solo tramite immagini statiche, abbiamo un’idea di quello che avviene tramite le dettagliate descrizioni del protagonista, in prima persona, e in certi momenti si ha l’impressione di stare leggendo un racconto illustrato piuttosto che giocare. La trama và avanti facendoci conoscere soprattutto le varie protagoniste , che graficamente e caratterialmente sono rappresentate molto bene ; ciò giustifica le successive relazioni sessuali che il protagonista instaura con (ognuna di )loro, che però seguono un binario fisso, non potendo migliorarle o peggiorarle in alcun modo.
Le musiche pur essendo datate non sono particolarmente ripetitive (tranne quella dell’esplorazione, che si presenterà più di tutte e ho cominciato ad odiare) e aiutano a calarsi nell’atmosfera..La trama infatti ha una punta di horror e in alcune situazioni tenendo la musica alta si rabbrividisce.
Ovviamente se titoli di questo genere non vi piacciono lasciate perdere, se invece sapete già a cosa andrete in contro buona fortuna!
Ah, nota importante: il gioco è totalmente in lingua inglese, e anche se il testo è piuttosto semplice comprende una gran quantità di brani, che potrebbero affaticare chi non ha dimestichezza con la lingua.

Rule of Rose






Quando le favole invece che farti dormire ti tengono sveglio per il terrore.




La storia parte normalmente..Siamo nell’Inghilterra del 1930. Jennifer è una 19 enne qualunque, che, riposandosi in un autobus diretto chissà dove, viene approcciata da uno strano bambino, che le chiede di leggerle un insolito libro scritto a mano.. La ragazza non ha nemmeno il tempo di rispondergli che il bimbetto scende dall’autobus lasciandole il libro; Jennifer, stupita lo segue a terra, mentre il mezzo riparte..La ragazza giunge infine in una strana casa dove altri ragazzini, mascherati, la immobilizzano e la trasportano in un dirigibile.. E’ infine lo strano bambino di prima a spiegarle tutto..
“..D’ora in poi, dovrai obbedire ad ogni nostro ordine. Ogni mese dovrai trovare un dono, da consegnare al Club degli Aristocratici.. se non lo farai, ti uccideremo…”. Il Club è formato da bambine che non sembrano avere intenzioni pacifiche, e la povera “adulta” è costretta ad obbedire loro in tutto e per tutto, venendo maltrattata se fallisce..Fortunatamente riesce a trovare un amico, il cane Brown, anche lui legato nel dirigibile. Il quadrupede si rivela estremamente utile, poiché è in grado di fiutare le tracce che conducono ai doni richiesti..Ovviamente, essendo un survivor horror sono presenti orrendi nemici, nelle sembianze di cadaverici bambini, spesso dalle teste animali. E qui veniamo alle magagne tecniche..La protagonista, fisicamente, è un’inietta..(Scusa,Jenny, ma tenevo a farlo capire)..i combattimenti vanno per lo più evitati poiché la poveretta non dispone di mosse decenti, e cade spesso..comunque è questo lo spirito del vero survivor horror. Altro problema sono le telecamere che.. non si muovono! Sono fisse , svoltabili solo in due direzioni.. E questo causa un po’ di problemi! Anche la storia, ad un occhio disattento, può risultare incomprensibile..Non vorrei svelare nulla, ma se alla fine otterrete il finale “buono”, girovagando nell’orfanotrofio e cliccando un po’ dovunque capirete tutto.
La grafica è un po’ vecchia, per quanto riguarda i personaggi, che hanno movenze un po’ rugginose e a volte non sono caratterizzati con la dovuta attenzione..Invece i filmati d’intermezzo sono gradevolissimi e dettagliati. Interessante anche lo stile, infantile e inquietante allo stesso tempo: i personaggi hanno spesso degli appellativi(La Ragazza Sfortunata, La Strega delle Pulizie, il Cane Randagio) e vengono presentati in terza persona, come se uno sconosciuto leggesse una storia (ad esempio,“La ragazza Sfortunata incontrò il Cavaliere del Secchio”), mentre il menù sembra essere tracciato da un gessetto su una lavagna, e gli oggetti raccolti disegnati da un bambino.. Ottima infine la colonna sonora, che ci trasporta davvero negli anni ‘30 con la canzone “A Love Suicide” e i brani in cui gli archi la fanno da padrone.

CRITICHE E POLEMICHE
Questo gioco, alla sua uscita nel 2006 sollevò un polverone di polemiche. La rivista Panorama gli dedicò infatti la copertina e un intero articolo scandalistico ,dal titolo “Vince chi seppellisce la bambina”… In esso si descriveva la “perversione e violenza” insite nel gioco, sostenendo che per vincere occorreva..seppellire Jennifer! Inoltre le bambine antagoniste risultavano un po’ troppo malvagie, e i nemici spaventosi (non tenendo conto del fatto che si trattava, appunto , di un gioco horror). Si vocifera che l’autore dell’articolo abbia ricopiato la recensione scritta dall’utente di un forum(e questa sarebbe informazione?). Stessa cosa per un servizio del Tg5 dello stesso periodo, che muoveva le solite accuse di “perversione”..Curioso notare però come questa cattiva pubblicità abbia aumentato le vendite nel nostro Paese, mentre in Inghilterra queste critiche abbiano fatto ritirare il gioco dagli scaffali!

Princess Maker 2






Avete simulato la vita nelle famiglie, nelle fattorie, in città e ..in principesse?

The Sims ha innovato,certo, ma non è stato il primo a creare i simulatori di vita. Già nei primi anni novanta, infatti, ci aveva già pensato un certo studio GAINAX..Già, quello studio GAINAX! A quei tempi lo studio era impegnato con “Il mistero della Pietra azzurra”, che però rischiò di fallire verso la metà della serie, per via della mancanza di fondi.. Nel frattempo la sezione videoludica aveva già sviluppato questo “Simulatore di Principessa”.
La storia è ben spiegata nel prologo, dove ad re di un certo paese( che poi, sareste voi) viene assegnata una bambina, caduta dal cielo! Sono stati gli dei ad affidargliela, poiché diventi possibilmente una splendida regina..Ma questo, sarete voi a deciderlo.. In otto anni dovrete trasformare una mocciosetta decenne in una splendida maggiorenne..Ogni mese, potrete programmare tre attività della ragazzina, ad esempio: Gennaio: Studia arte, riposati e lavora nei campi..
Lavorare? Si, perché nel gioco c’è bisogno comunque di denaro, che non guadagnerete certo dal cielo( per farle studiare qualcosa, occorre pagare i maestri, altre spese saranno per vestiti, armi, ecc…).. Ogni attività influenza un determinato parametro della vostra figlioletta; studiare arte potrebbe aumentarle la grazia, a discapito della resistenza fisica, ma lavorare nei campi potrebbe avere l’effetto opposto! Inoltre la principessina non eseguirà sempre tutto come un’ automa, ma svilupperà un carattere tutto suo a seconda di come la farete educare; se si affaticherà troppo lavorando tutto il mese, accumulerà un po’ troppo stress( che si può ridurre mandandola a divertirsi o in vacanza), col risultato di ammalarsi..Potrebbe anche ribellarsi e ignorare i vostri ordini, addirittura rubando o scappando di casa..
Forse i parametri sono tanti, e in una prima giocata sarà difficile controllarli tutti e ottenere il risultato sperato, ma si impara in fretta a trovare le attività giuste. La longevità inoltre, è piuttosto corta, circa tre ore, ma questo tipo di gioco spinge comunque a provare e riprovare più volte per ottenere i risultati più disparati. Con ogni probabilità vi affezionerete alla vostra figlioletta, soprattutto se siete maschi (vi chiamerà spesso papà) , e vorrete per lei il futuro migliore. Le possibilità di scelta sono enormi(una settantina buona di carriere), e la ragazzina potrebbe sfondare come regina, scrittrice, ballerina..oppure passare al “lato oscuro”, divenendo un ladra, imbrogliona, cacciatrice di taglie..o addirittura prostituta!
Alla fine, la divinità che vi ha controllato (che è legata al giorno dell’anno in cui avete deciso il suo compleanno della vostra bambina, in base all’oroscopo) vi giudicherà, dandovi anche un punteggio…Siete pronti, quindi, a simulare una principessa?
QUESTIONI DÌ MORALITA’
Parlo del secondo capitolo di questa saga(sono ben 4 , i capitoli) poiché è l’unico ad essere stato tradotto in inglese( comprensibilissimo perché molto semplice). Ha suscitato parecchie polemiche, legate soprattutto alla censura. Nel corso di questi otto anni la ragazzina cresce, e verso l’adolescenza può scegliere alcuni lavoretti..diciamo..particolari( cameriera nel bar, nel cabaret e..spogliarellista!).. e questo influenzerà sui parametri, diminuendo la morale e la fede, e aumentando il peccato e il carisma!
La censura avviene in alcune immagini un po’ discinte. Ad esempio, quando la piccola si reca in vacanza al mare nella versione originale si mostrava in un attillatissimo costumino, censurato nella versione inglese. Altre questioni morali riguardano le scelte di voi Papà: appaiono strani personaggi che potrebbero aumentare dei parametri o il patrimonio della vostra bambina in cambio della sua moralità, o in alcuni casi della sua mano!
PROBLEMI TECNICI
Nella mia versione scaricata non si riesce ad udire l’audio, e per windows vista ho riscontrato dei problemi.

Shadow of Memories


Morire sarà la cosa più normale che potrà capitarti.

Il gioco comincia già in maniera diciamo.. anormale..Siamo nel 2001. Eike Kush, alto e biondo 22 enne , deve recarsi ad un appuntamento di lavoro, quando viene improvvisamente accoltellato alle spalle e muore..
Come, finisce così? Certo che no, siamo solo agli inizi!
Il biondino si ritrova nell’anticamera della morte, in un luogo che sembra un magazzino, con enormi oggetti e una porta.. Improvvisamente una voce misteriosa parla al protagonista, e lo informa che quel che gli è accaduto non è stato un caso: lui era destinato a morire! Però il misterioso individuo ha intenzione di aiutarlo, e gli dona il Digipad, un dispositivo capace di trasportarlo attraverso il tempo, in modo che, pochi minuti prima dell’ora fatale riesca ad impedire la sua uccisione. Il nostro Eike ce la mette tutta e riesce a scamparla..salvo poi per schiattare in un altro “incidente”.... così da dover cercare di salvarsi ancora.. Questo è quello che accade per tutta la durata del gioco. Il nostro alter ego dovrà viaggiare sempre nella stessa città, Liefesbraun, ma spesso e volentieri finirà in epoche differenti; negli anni 80, nel medioevo, nel XX secolo, ecc…Tutto per scoprire da chi è stato preso di mira, e perché…
La dinamica di gioco è simile a quella delle avventure grafiche: ci si sposta negli ambienti, si interagisce con persone e ambienti… Forse la struttura è un po’ troppo rigida, poiché solo gli oggetti e le persone utili sono selezionabili..
La cosa interessante è che a seconda di come vi comporterete in determinate occasioni si svilupperanno situazioni differenti.. Cambiando un avvenimento del passato potreste modificare il presente, aiutando alcune persone esse in seguito vi tratteranno con altri riguardi, ecc…La grafica è buona ma un po’ troppo plasticosa, soprattutto per quanto riguarda le fisionomie dei personaggi, mentre gli ambienti sono ben caratterizzati. La KONAMI in quel periodo era forse troppo occupata con i seguiti di Metal Gear Solid e Silent Hill?La longevità è piuttosto bassa, circa 6 o 7 ore, ma aumenta se cercherete di vedere vari finali, che sono ben 6, e ognuno di loro spiega un particolare della trama importante, che altrimenti andrebbe perduto!
Forse la pecca di questo gioco è che è appunto incentrato sulla storia, intricatissima, e non tanto sulle abilità dei personaggi..
Se però vi piacciono le storie intricate con molteplici finali, personaggi inquietanti, viaggi nel tempo, o semplicemente volete godervi un’avventura molto insolita, questo è il gioco adatto a voi…
CURIOSITA’: Alchimisti e viaggi nel tempo.
Forse è solo una mia teoria, però secondo me Hiromu Arakawa, autrice del famoso Full Metal Alchemist, potrebbe essersi ispirata un poco da questo gioco per la sua opera. La trama non avrà molto a che spartire, ma alcuni personaggi sì. Hugo, ad esempio, è decisamente simile ad Edward Elric, lo stesso vale per Homunculus con ..gli homunculus… Nel gioco inoltre appare un cerchio alchemico che è decisamente simile a quello apparso nel manga..poi , fate voi…

Dunque, sono retrograda

Ho acquistato il numero di Play Station Magazine dell’ottobre 2010(tra l’altro uscito a inizio settembre.. perché?) e mi sono finalmente resa conto che con quella rivista non ho più niente da spartire. Il botolo ringhioso, Conflitto, se ne è andato in qualche luogo oscuro, lo stesso dicasi per Ualone..non scoprirò mai più chi è il Cègovat. la posta è ormai ridotta all’osso, e non esistono più quelle brillanti riflessioni su moralità, arte, pirateria, ecc.. Niente spazio per i disegni, le Collection(il motivo x cui avevo comprato la rivista era appunto vedere delle foto pubblicate) appartengono ormai solo agli utenti del forum..Orribili bollini bianconeri figurano in molte pagine, la carta puzza, la pubblicità è aumentata, i Deep Inside sono un po’ insipidi… e, cosa più ovvia, ora si parla solamente di ps3, psn, psn,trofei,ecc… Certo, i cambiamenti hanno sempre fatto parte dell’esistenza, ma mi sembra che tutto stia variando velocemente e inesorabilmente, mentre io rimango ferma.

martedì 6 luglio 2010

Haunting Ground -fanservice e maniaci giapponesi,ma con nomi italiani


Dannato fanservice giapponese.Perchè una ragazza appassionata di elettronica nn può permettersi di giocare con un alter ego virtuale del suo stesso sesso senza evitare di pensare,a causa delle inquadrature da "cassetta",di aver sbagliato categoria?


Ma ,senza divagare,dicevamo...Fiona è una vittima bellissima del suddetto fan sevice; la 18enne si risveglia in uno strano castello,coperta solamente da un panno di seta(fan sevice?),da cui scopre ,dopo aver girovagato nei tetri corridoi ed essersi fatta lasciare un bel completino in minigonna da un'efebica cameriera..scopre da un monaco incappucciato che i suoi genitori sono morti in un incidente,e che ora il castello le appartiene.

Fin qui sembra un classico horror con protagonista decisamente sfortunata(e impacciata) ,il vero terrore comincia quando incontra i servitori mentalmente deviati che albergano la magione...

Exire Debilitas,il giardiniere tuttofare dalla forza scatenata,deforme e demente,che non appena la vede,la scambia per una bambola vivente e comincia ad inseguirla;

Daniella,la sovraecitata cameriera e cuoca,totalmente incapace di provare piaceri è invidiosa di quelli di fiona,e la insegue con un vetro affilato;

Riccardo ,il misterioso monaco virtuoso del piano che vuole farla rimanere nel castello.

In seguito si aggiungerà un ulteriore personaggio,non meno deviato...Insomma ,è un gioco di stalking.
Tutti loro sono alla ricerca del misterioso Azoth,che la ragazza possiede dentro sè.
La biondina sarebbe sicuramente morta o impazzita di fronte a simili nemici,a causa della sua debolezza fisica,non fosse che trova un prezioso alleato nel cagnone Hewie,pastore tedesco bianco in grado d bloccare gli inseguitori ..ma non fin da subito..

Il rapporto col quadrupede deve essere prima "costruito" tramite una serie di ordini,impartiti con la levetta analogica destra,che vanno dal riportare gli oggetti al sedersi fino all'attaco di un nemico,al fine di farlo divenire un obbediente alleato.Durante il gioco si crea una forte empatia addirittura tra il giocatore e il cane,che per quanto sia virtuale è caratterizzato splendidamente.
Lo stesso vale per i nemici,che essedo di un numero così esiguo devono essere necessariamente spaventosi,e riescono benissimo nell'intento!
Ciò che caratterizza Fiona,invece,è l'effetto di panico...un nuovo metodo per far provare lo stesso terrore vissuto da lei al giocatore..

Difatti,durante un lungo inseguimento,capita spesso che la ragazza venga colpita da uno stalker, comincia a spaventarsi(e lo schermo presenta delle interferenze e vibra il controller) a mano a mano che il nemico s fa più vicino,lo spavento della fanciulla accresce sino al culmine,fino a giungere in un vero e proprio attacco di panico che la rende incontrollabile,mentre lo schermo è quasi indecifrabile.
Perciò l'obbiettivo principale è quello di celarsi dai nemici, e ciò è posssibile attraverso l'interattività degli ambienti.E' infatti possibile nascondersi,sotto il letto,nell'armadio, dietro la porta,oppure utilizzare punti speciali,ad esempio spingere un nemico dal parapetto in una situazione particolare..Tutto si traduce in un delirante nascondino in cui la posta in palio è la vita...
Fiona può anche utilizzare speciali ingredienti per creare,in appositi laboratori,potenti amuleti e medaglioni utili per danneggiare i nemici,o curarsi e rafforzarsi...

La storia insomma non è esattamente coinvolgente(e con le soluzioni l'ho finito in un paio di giorni) ma il sistema di gioco basato sull'impotenza-propria e della protagonista- e il perenne stato di ansia rendono il titolo alquanto coinvolgente!

ICO ..silenzio e contatto













Solitamente acquisto i videogame se ne leggo la recensione sulle riviste specializzate..anche per ICO è stato così,un'insieme di siti e riviste tra le più disparate consigliavano caldamente di comprarlo..e così ho fatto!
Me ne sono pentita? Più o meno...

ICO è un titolo strano,che a prima vista sembra poco originale,e invece.....
Non si sa dove sia ambientato,ma il protagonista,appunto Ico,è un ragazzino di 12 anni che ha la sfortuna di nascere..con le corna.In genere nelle storie giapponesi i personaggi con le corna sono considerati demoni..e anche per il poveretto è così,infatti i suoi compaesani temono che con la sua nascita abbia portato una maledizione,e lo rinchiudono in un immenso castello. Il suo destino è di morire orribilmente,sigillato in un'urna,ma un terremoto la rompe e il giovane si libera...dall'urna,non dal castello. Non ci vuole molto perchè incontri Yorda,una giovane ed esile ragazza che sembra emanare luce.Forse è proprio per questo che degli esseri,che invece sembrano essere costituiti d'ombra,le danno la caccia.
Il compito del giocatore è infatti,oltre a uscire dal castello,di proteggere Yorda,evitando che venga catturata dagli esseri d'ombra che la trascinano nel sottosuolo.

Inoltre,la spedizione avanza ad enigmi(alza la leva per entrare in un passaggio che ti fa aprire l'area precedente,ad esempio)che spesso richiedono che la coppia si stacchi.E d è in quel momento che irrompono i nemici,e personalmente mi viene l'agitazione.
Ti affezioni a Yorda,senti che è importante proteggerla,poichè nel corso del gioco la aiuti in molte situazioni.Puoi tenerle la mano,,puoi trascinarla,la tiri su se non riesci a salire,e per salvare devi per forza sederti accanto a lei.Il tutto,avviene quasi nel silenzio.I protagonisti infatti praticamente non parlano(Ico richiama Yorda solo con un urlo,lei a volte fa degli urletti se si sente minacciata).La musica quasi non si sente,e questo ti fa avvicinare al gioco ancora di più.Molto ermetici anche la schermata,poichè non ci sono barre della vita o degli strumenti,nel menu c'è solo "NUOVA PARTITA" o "CONTINUA". E va bene così.Il mio carattere ansioso mi fa troppo spaventare negli assalti delle creature ombra. Ma giorno lo finirò.Un giorno non molto lontano...